Crosia ride, pensa e si emoziona: il “Primo Festival ALMA” conquista il cuore del pubblico

Una piazza che si trasforma in palcoscenico, vicoli che diventano quinte teatrali, e il sorriso come filo rosso che cuce insieme arte, riflessione e partecipazione. Il “Primo Festival Alma”, andato in scena nel centro storico di Crosia, è stato molto più di un semplice evento: un’esplosione di umanità in forma di clown teatrale che ha coinvolto, stupito e fatto riflettere grandi e piccini.

Organizzato dall’Associazione Alma, con la direzione artistica di Miloud Oukili, leggenda vivente del circo sociale e fondatore di “Clowns Sans Frontières”, il festival ha saputo unire il linguaggio universale della risata con la profondità dell’ascolto e della condivisione. Un successo di pubblico e partecipazione che ha travolto il borgo calabrese con emozioni genuine, tra gag esilaranti, pantomime poetiche, danza aerea, bolle di sapone e giocoleria.

La parata, partita da Spiazza del Cozzo, ha animato il centro storico trasformandolo in un teatro a cielo aperto, in cui ogni angolo è diventato scena e ogni spettatore parte integrante dello spettacolo. Il pubblico – famiglie, turisti, residenti e curiosi – si è lasciato trasportare in un viaggio dove il naso rosso non è solo simbolo di comicità, ma anche strumento di denuncia, empatia e connessione.

Protagonisti della serata sono stati artisti di spessore internazionale e umano:

  • Miloud Oukili, che con il suo stile inconfondibile ha ricordato quanto l’arte possa rendere visibile l’invisibile;
  • Maurizio Accattato e il “Pronto Intervento Clown” di Milano, con performance capaci di coniugare leggerezza e contenuto;
  • Claudia Cantone, ex poliziotta convertita al teatro del cuore, formata dal maestro Jango Edwards;
  • Tonia Mingrone, che ha incantato con la sua danza aerea su cerchio e tessuto;
  • Alessandro Scannerberg, attore dalla forte presenza scenica;
  • Christian Cosentino, clown sociale impegnato nei quartieri popolari di Cosenza.

Il Festival Alma ha lasciato un segno profondo non solo per la qualità artistica delle esibizioni, ma per il messaggio potente che ha saputo trasmettere: la comunicazione non violenta, l’ascolto dell’altro e l’inclusione dei più fragili sono atti rivoluzionari. E possono – anzi devono – passare anche attraverso il gioco, la risata e il teatro.

«È stato un festival che ha parlato all’anima delle persone, non solo agli occhi e alle orecchie. Il pubblico ha partecipato con il cuore», ha dichiarato Luigina Gallo, fondatrice dell’Associazione Alma, visibilmente commossa per l’entusiasmo e l’energia che Crosia ha saputo restituire.

Una prima edizione che diventa promessa, quella di un appuntamento che – si spera – possa tornare ogni anno, portando con sé la stessa carica di umanità, bellezza e impegno sociale. Perché, come ha ricordato Miloud, “il clown non cambia il mondo, ma cambia il modo in cui lo si guarda”.

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